VIVERE A FORMENTERA – SPAGNA
E’ iniziata nel maggio 2017 la mia avventura a Formentera, in Spagna.
Ho lavorato come animatrice turistica per il più grande tour-operator delle Isole Baleari “Insotel Hotel Group”, sotto l’agenzia d’animazione “4-fun entertainment”.
Ero inizialmente molto felice di andare in un’isola da sogno come Formentera, ma purtroppo viverci per tanti mesi è diverso rispetto ad andarci in vacanza. Per una vacanza da sogno è perfetta, è davvero un’isola spettacolare, ma è troppo piccola e costosa per poterci vivere dei mesi.
“INSOTEL CLUB MARYLAND – Dove alloggiavo
L’hotel nel quale lavoravo era l’Insotel club Maryland, come per la mia scorsa esperienza a Rodi, anche in questo caso alloggiavo e mangiavo in Hotel.
Tutto lo staff dormiva in una zona separata dal resort, in una palazzina dedicata. Tutte le camere dell’animazione erano vicine, in quanto eravamo gli unici Italiani in mezzo a tantissimi Spagnoli. Abbiamo avuto modo di conoscere tutto lo staff e di stringere bellissimi rapporti, nonché di scambiarci lezioni di Spagnolo con lezioni di Italiano.
L’hotel era grandissimo, e purtroppo sentivo tanto che la caviglia infortunata durante l’altra stagione a Rodi mi creava dei problemi non indifferenti, ma con qualche accortezza ho resistito per tutta la stagione.
“RESPONSABILE TEEN CLUB – un ruolo particolare
Se è stata una bellissima stagione, è stato solo merito del ruolo che avevo. Avevo fatto, prima della partenza, tutti i corsi di formazione per poter essere la responsabile dei ragazzi dai 13 ai 18 anni.
Arrivata a Formentera a maggio, ho dovuto aspettare fine giugno per iniziare con il mio ruolo effettivo, un po’ perché i ragazzi erano ancora a scuola ed un po’ perché c’era bisogno del mio aiuto per le attività di fitness.
Quando ho insistito per iniziare a fare finalmente ciò che dovevo, mi sono resa conto di quanto mi piacesse seguire il “Teen Club”.
In breve, organizzavo il piano settimanale delle attività da svolgere con i ragazzi, attività che potessero legarli e farli divertire senza obbligarli. Può sembrare semplice, ma i ragazzi di quell’età sono davvero difficili da gestire, specialmente con un range di età così ampio.
“Chi a 18 anni vorrebbe stare con un ragazzo di 13?”
Era questa la domanda che mi tormentava, ma fortunatamente non ho mai avuto questo problema. Mi trovavo benissimo in questo ruolo e non ho mai avuto problemi con loro.
“SONO SODDISFAZIONI
I ragazzi di quell’età possono essere meravigliosi, se li sai prendere nel modo giusto.
Ogni settimana avevo un gruppo diverso di ragazzi, ed ogni volta dovevo ripartire da capo per cercare di farli legare e creare un gruppo compatto che a fine vacanza piangesse al pensiero di separarsi.
Non so se ci sono sempre riuscita al 100%, ma ogni settimana questi ragazzi mi davano così tante soddisfazioni personali da fare quasi piangere anche me.
“LAVORO – le mie giornate
Lavoravo dalla domenica al venerdì, riposavo di sabato.
La sveglia suonava alle 8, tempo di lavarsi, mettersi la divisa, scendere al ristornante e fare colazione e alle 9:30 ci trovavamo nella stanza dell’equipe d’animazione per organizzare la giornata lavorativa.
Alle 10 c’era la sigla di rito sul ponte della piscina, per dare il buongiorno a tutti gli ospiti, e poi ognuno si divideva per fare le proprie attività.
Io mi trovavo alle 10:30 con i miei ragazzi, che stavano con me fino alle 13:00, quando c’era nuovamente la sigla e a seguito il meeting con i colleghi ed il capo per raccontare di eventuali problematiche.
Tempo di mangiare e di fare le prove a teatro per lo spettacolo serale e alle 14:45 recuperavo nuovamente il mio gruppo per iniziare le attività del pomeriggio.
Alle 18:30 li salutavo, per andare in camera a lavarmi e prepararmi per la serata a tema e per scendere al ristorante ad accogliere i clienti prima di andare anche io a cena.
Finita la cena, facevo un giro al bar vicino al ristornate per ricordare a tutti di venire a teatro a vedere i nostri show.
Finiti gli show aspettavamo tutti gli ospiti al bar accanto al teatro, che trasformavamo tutte le sere in una discoteca a tema, ogni giorno con decorazioni diverse ed open bar.
La nostra giornata lavorativa non finiva però qua, infatti terminata la serata discoteca, alle 3 del mattino iniziavamo a fare le prove per lo show del giorno successivo.
“SHOW TIME – i nostri spettacoli
Una grande differenza con gli show che facevo a Rodi, è che a Formentera avevamo un palco da teatro ed una platea che poteva contenere 600 persone. Per questo motivo gli show dovevano essere perfetti e curati nei minimi dettagli.
Alcuni dei musical che abbiamo portato in scena sono: Il re leone, il Moulin Rouge, il Bon Voyage (il giro del mondo tramite balli tipici di ogni paese a bordo di una crociera), la notte degli Oscar e molto molto altro.
Tutto era studiato nei minimi particolari, dal palco con effetti di luce e fumo bellissimi, coordinati dalla regia, dalle canzoni e i balletti, fino ai nostri costumi e il trucco curati dalla costumista.
“OLTRE AL LAVORO
Purtroppo, finendo alle 4/5 del mattino tutti i giorni, avevamo massimo tempo per due chiacchiere sul balcone ed una birra, per poi crollare in un sonno profondissimo lungo solo tre o quattro orette.
“GIORNO LIBERO
Metà equipe d’animazione aveva il giorno libero di sabato e metà di domenica, quindi per fortuna non ero mai da sola. Per questo motivo ho avuto modo di visitare tutta l’Isola (anche perché è davvero piccola)
“CONCLUSIONE
E’ stata un’esperienza strana, così la definisco sempre. Sono stata parecchie volte sul punto di mollare, ma dato che non è da me, non l’ho mai fatto.
Come ho anticipato poco fa, le soddisfazioni che arrivavano dal ruolo che avevo, riuscivano a darmi comunque la carica giusta, nonostante le caviglie a pezzi e qualche problemino lungo la stagione.
Quando ora nella mia camera riguardo le dediche che i miei “fanciulli”, come li chiamavo io, mi hanno lasciato, oppure quando vedo un loro messaggio, divento la persona più felice della terra. Lasciare qualcosa di te a coloro che hai incontrato lungo la tua strada è una sensazione senza paragoni.